Gli Zaleti, un tempo dolci tipici del Carnevale, ma oggi consumati durante tutto l’anno, affondano le loro radici nel mondo contadino.
Sono un rustico biscotto dalle umili origini dell'antica tradizione veneta, fatti con farina di mais (prodotto in possesso da tutte le famiglie venete di quel periodo) e farina di grano, ingentilito da piccoli chicchi d'uvetta e profumato con un tocco di scorza di limone.
Come tutte le ricette di cucina di origine contadina, anche questa ricetta di biscotti veniva fatta in modo diverso da ogni massaia, che si adattava a prepararli con gli ingredienti a sua disposizione: erano i caratteristici dolcetti secchi che le padrone di casa ricavavano da ricette di biscotti segrete e tramandate per generazioni.
Venivano gelosamente conservati nelle classiche scatole di latta o di legno, accanto alle bottiglie di cristallo per il rosolio, il nocino o il cedrino.
Il termine “Zaletti” in dialetto significa gialletti: la caratteristica peculiare di questi biscotti è proprio il colore giallo derivante dalla presenza della farina di mais nell’impasto, un ingrediente presente in praticamente tutte le case contadine nei secoli passati, che dona anche una consistenza più grossa e granulosa
Della diffusione dei Zaleti è testimone anche Carlo Goldoni che ne “la buona moglie” del 1749, in uno scambio di battute tra i protagonisti, nomina gli Zaleti come esempio di prodotto economico.
Sono un rustico biscotto dalle umili origini dell'antica tradizione veneta, fatti con farina di mais (prodotto in possesso da tutte le famiglie venete di quel periodo) e farina di grano, ingentilito da piccoli chicchi d'uvetta e profumato con un tocco di scorza di limone.
Come tutte le ricette di cucina di origine contadina, anche questa ricetta di biscotti veniva fatta in modo diverso da ogni massaia, che si adattava a prepararli con gli ingredienti a sua disposizione: erano i caratteristici dolcetti secchi che le padrone di casa ricavavano da ricette di biscotti segrete e tramandate per generazioni.
Venivano gelosamente conservati nelle classiche scatole di latta o di legno, accanto alle bottiglie di cristallo per il rosolio, il nocino o il cedrino.
Il termine “Zaletti” in dialetto significa gialletti: la caratteristica peculiare di questi biscotti è proprio il colore giallo derivante dalla presenza della farina di mais nell’impasto, un ingrediente presente in praticamente tutte le case contadine nei secoli passati, che dona anche una consistenza più grossa e granulosa
Della diffusione dei Zaleti è testimone anche Carlo Goldoni che ne “la buona moglie” del 1749, in uno scambio di battute tra i protagonisti, nomina gli Zaleti come esempio di prodotto economico.
Noi rispetto alla ricetta originale abbiamo ridotto le dosi di burro e zucchero, questo però non ha influito nella consistenza e dolcezza dei biscotti.
Una chicca: in alcuni ricettari si prevede l’aggiunta di scorzette d’arancia e pinoli….un’idea per la prossima occasione.
VINO CONSIGLIATO: Ramandolo, pregevole rarità da Verduzzo Friulano tipico della zona di Udine, se ne producono appena 150.000 bottiglie l'anno (colore giallo oro antico, sapore gradevolmente dolce, con lieve sentore di mandorla e uve appassite)
110g farina di mais
75g farina 00
100g burro - noi 40g margarina
80g zucchero - noi 37g zucchero
liquore rhum - noi liquore anice
uvetta sultanina
1 uovo
Mescolare le farine con lo zucchero, la margarina e l’uovo. Unire l’anice e l’uvetta.
In una teglia con carta da forno mettere il composto a cucchiaiate; cuocere in forno ventilato a 180° per circa 35 minuti. Lasciar riposare in forno aperto qualche minuto prima di servire.
Ci credete che non li ho mai assaggiati?Sembrano semplici da fare, e molto gustosi :-)
RispondiEliminaChe bei dolcetti, semplici ma sfiziosi! :)
RispondiEliminaUna volta li ho fatti sono buoni.
RispondiEliminaMi ispirano tantissimo :-) Ma quale tipo di farina di mais avete usato? La fioretto?
RispondiEliminaColpita al "cuore" della gola... favolosi :)
RispondiEliminaBuon pomeriggio
meravigliosi, chissà che delizia!!
RispondiEliminaAnche io, come voi, spesso riduco le dosi di burro e zucchero e i risultati sono buoni!!
RispondiEliminaCopio la ricetta, mi mancava!
Bacissimi
Buoni!!! li mangiavo da piccola poi me li sono dimenticati! grazie per avermi fatto ricordare questi biscotti e per la ricetta! baci
RispondiEliminaNon li conoscevo ma ora mi sa che provo a farli! Bacioni
RispondiEliminaSembrano semplici e buoni questi biscottini... baci e buon lunedì .-)
RispondiEliminaci piace la scelta dell'anice al posto del rum, molto chic!
RispondiEliminabuonissimiiii a noi venete doc piacciono molto! brave!
RispondiEliminaCiao ragazze...
RispondiEliminabuoni gli zaleti!
Io li faccio spessissimo in inverno.
Una vera bontà!!!
RispondiEliminanon li avevo mai sentiti questi dolcetti, sicuramente li faccio nella vostra versione light! un bacio e buona settimana!
RispondiEliminaUna ricetta che non conoscevo! Credo siano molto buoni! Li proverò...Ciao
RispondiEliminaadoro questi biscottini anche se a dire il vero non ho mai provato a farli. un bacione.
RispondiEliminaUn pò di anni fa li ho mangiati a Verona, in provincia. Mi sono piaciuto così tanto che cercavo una ricetta, non avendo Internet in quei tempi mi sono dimenticata. Ora, grazie a voi, me la segno e li farò!
RispondiEliminaBacioni, ragazze!
BUONISSIMI QUESTI BISCOTTI COMPLIMENTI TI SEGUIRO'
RispondiEliminaLi conosciamo, sono buonissimi, li abbiamo a suo tempo anche provati a fare, ma non ci erano riusciti, il composto finale si è spiaccicato sulla teglia, troppo morbido. Ci riproveremo con la vostra ricetta, ma al posto della margarina useremo il burro, la margarina non ci piace nemmeno un po'.
RispondiEliminaBaciotti da Sabrina&Luca
Buoni buoni! Li conosco, non pensavo la ricetta fosse semplice... grazie, proverò a farli magari! Deborah
RispondiEliminaChe buoni questi biscotti, amo i dolci semplici, sono i miei preferiti!
RispondiEliminaNon li conoscevo sembrano moltobuoni ma al posto dell'uvetta per me cioccolata. un bacione
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